Veniamo a noi,
mi ti immagino in un misto tra “non vedo l’ora di sapere questo matto che cazzarola sta leggendo” e un bel “no ti prego no, un’altra di ste mail”. Facendo una media credo venga fuori una roba del tipo “già che ci sono, la leggo”.
Ho finito “Viandanza” di Luigi Nacci…racconta un po’ le sue sensazioni prima dopo e durante il Cammino di Santiago e la via Francigena. Dunque, sicuramente ci sono degli spunti e Gigi non è uno che si fa pregare per fare collegamenti tra quello che pensa e quello che qualche autore classico ha scritto prima di lui (ahhhh, non provocatelo che vi sommerge di citazioni il ragazzo). D’altro canto mi pare che ci sia un po troppa enfasi in ciò che fa. Voglio dire, anche io ho fatto parte del Cammino di Santiago e della Francigena. Si, possono essere una gran figata ma mi pare che le descriva come fossero imprese titaniche, delle quali aver paura, che ti cambiano la vita per sempre. Questa la mia prima impressione. Poi mi son detto: “ma maledetto di un arrogante sexy che non sei altro, non puoi rispettare le sensazioni di Gigi nonostante non siano in linea con le tue ?” (si, quando parlo a me stesso anche se per riprendermi cerco sempre di mettere la parola “sexy”). Da li che sono diventato un po’ più aperto e ho considerato il fatto che le stesse esperienze possano avere pesi e significati decisamente differenti tra le persone (e qui sento le mie professoresse delle superiori interrompersi per un attimo dal belare e dal torturare giovani menti per fare la ola godendo del mio grado di saggezza raggiunto…corro davanti ad uno specchio e scopro con estremo stupore di non aver ancora la barba tipo Pai Mai).
Ora sto leggendo un paio di altri libri. Non mi capita spesso di leggere due libri nello stesso periodo ma mi sono accorto che ci sono certi momenti dove non riesco proprio ad andare avanti con uno mentre riesco comunque a farmi intrattenere dall’altro. Dunque, il primo è “The Epigenetic Revolution” di Nessa Carey mentre il secondo è “Il mondo di ieri” di Stefan Zweig.L’epigenetica e in generale la biologia, mi pare quantomeno affascinante. Va in profondità in strutture così piccole e che si sono sviluppate in maniera così sofisticata nel corso di centinaia di migliaia di anni che se ti dicessero che quel che ti raccontano è opera di fantascienza esclameresti con un sospiro di sollievo “uffff, e io che quasi ci credevo”. Insomma, la natura è capace di cose incredibili. Tanto si tratti di roba enorme come stelle, pianeti, galassie come si tratti di cose infinitamente piccole quali cellule, proteine, DNA. In cre di bi le! Leggere per credere.
Altre riflessioni. Una rispetto all’illusione che fa si che gli esperti ci possano sembrare alla nostra portata e non poi così esperti. Di solito, se abbiamo la fortuna di condividere un pezzo di strada con uno di loro e l’umiltà e la decenza di stare al nostro posto cercando solo di rubare…beh, ci accorgeremmo di quale possa essere la differenza tra chi ne sa e chi crede solamente di saperne come chi ne sa (o adirittura di più cazzarola). Wikipedia lo dice ben meglio di me alla voce Dunning-Kruger…”gente con basse competenze non possiede le capacità necessarie per riconoscere la propria incompetenza”. Qui Karanka (forse non l’ultimo dei coglioni) condivide con molta umiltà un aneddoto che ci riassume perché alcuni sono al comando e perché altri non lo sono…o non ancora.
Un altra persona che ho “incontrato” è stata Brunello Cuccinelli. Un pazzo? Un visionario? Un colto? Un cantastorie? Non lo so ma sicuramente affascinante. Creare dal nulla un’azienda che voglia dare dignità ai lavoratori e che curi i valori mi sembra assolutamente degno di nota. Il fatto che si riferisca a delle difficoltà affrontate in giovinezza come a dei “periodi estremamente affascinanti” mi pare…rivoluzionario. Ancora non lo conosco di persona ma sicuramente ha destato la mia curiosità.