…semplicemente perchè la vita ci offre sfide quasi sempre nuove e a volte imprevedibili. Per questo è passato un po di tempo dalla mia ultima mail.
Ho finito di leggere “Enlightement Now“…molto interessante e valido anche se alle volte arriva a un dettaglio di analisi che esce dal mio focus d’interesse principale. L’edizione Penguin non aiuta decisamente. Il fatto che un libro da 800 pagine lo riducano a 450…beh ci perdi in facilità e goduria nella lettura. Maledetti Penguin (male necessario?). Ho riletto “Stealing Fire“. C’è stato uno spartiacque, qualcosa che ha determinato un prima e un dopo nella mia esperienza di lettura. Mi è venuto in mente che forse meriti la pena rileggere alcuni libri che mi sono sembrati interessanti e questa volta di…sottolinearli, scriverci sopra, appuntarli. Per lungo tempo il libro per me era qualcosa da venerare, qualcosa di sacro. Non si sottolinea, non ci si scrive sopra, non si possono piegare le pagine ecc ecc. E’ da un po’ (troppo poco) che ho cambiato modalità. Alla ricerca della ritenzione delle informazioni, ora i libri voglio vivere. Scriverci sopra (con una matita…non sono ancora arrivato ad accettare inchiostri indelebili) mi fa sentire in qualche maniera di dialogare con l’autore. Insomma sono un bimbo entusiasta. Ho letto una biografia su Garibaldi di Denis Mack Smith. Garibaldi Mattia, Garibaldi? Chi non conosce Garibaldi? Cazzo ne leggi a fare una biografia. L’ignoranza che posseggo è una risorsa incredibile. Mi offre opportunità infinite. Posso scegliere a occhi chiusi un libro da uno scaffale di una qualsiasi libreria mondiale ed esser praticamente sicuro che imparerò qualcosa. Immaginatevi la frustrazione di chi sa tanto e deve spendere innumerevoli ore a ricercare cosa leggere per imparare qualcosa di nuovo. Con me è facile. Mi spari li il sussidiario delle scuole elementari e hai fatto bingo.Dopo l’eroe dei due mondi mi sono cimentato con “L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine. Se persone colte dicono sia interessante…beh chi sono io per non leggerlo. Il concetto che vuole esprimere il libro mi sembra affascinante e meritevole di approfondimenti anche se non sono rimasto entusiasmato.
Prossimamente? Non saprei ma sono interessato a scoprire qualcosa in più sull’epigenetica. Non ho ancora ben capito che libro potrebbe fare al caso mio e se qualcuno ha dei consigli, come sempre ben vengano.
E’arrivato il momento di rispondere a una domanda che ancora nessuno mi ha mai fatto ma che mi piacerebbe mi facessero: stai dalla parte di Roger o di Rafa? Dunque, in linea di principio Roger non lo si può discutere. Federer lo ammiri, lo ami, lo veneri. Punto. Se dio esistesse e scegliesse di scendere sulla terra per dilettarsi nel gioco del Tennis…probabilmente si incarnerebbe in Roger. Detto questo, Nadal è…una fottuta bestia. Ha le palle che gli fumano…sempre…comunque! Non molla un centimetro. Non trova scuse. Si autocritica sempre. L’avversario, la racchetta, le corde, le palline…non esiste niente. Lui è sempre il responsabile. Lui e lo sforzo che mette in campo, quel sacrificio con il quale l’hanno cresciuto, tirato su, programmato. Un’altra cosa, vi ricordate lo sguardo che Mike Tyson riservava ai suoi rivali al centro del ring mentre si leggeva il regolamento. Quello sguardo che spiega al rivale che non si è presentato ad un incontro, che gli fa capire che la finalità non è batterlo ma fargli male, molto male, tutto il male possibile all’interno delle regole stabilite….e un po’ di più se si può. Beh, Rafa a mio modo di vedere è così. In un gioco dove due persone si affrontano senza possibilità di contatto e separati persino da una rete…lui ti aggredisce, ti assale, ti fa male tennisticamente.Quindi la risposta…beh, se il genio della lampada mi dicesse di scegliere di essere uno dei due giocatori probabilmente la mia risposta con la testa bassa sarebbe: “No, di Roger non son degno…di Rafa nemmeno ma ci posso lavorare”.
Avrei altro da raccontarvi ma non voglio spararmi tutte le cartucce in questa mail. Ne salvo qualcuna per la prossima.