Lo penso veramente.
Non so che sarà. Crisi di mezza età. Il fatto che abbia ridotto l’assunzione di zuccheri o che non abbia più vergogna nel dichiarare in pubblico le mie preferenze sessuali ma trovo la situazione attuale decisamente incredibile.
Insomma, guerra?!?! Veramente?!?! Giuro che credevo fossimo oltre a tutto ciò. Non che abbia chissà quale tipo di esperienza in mediazioni internazionali né alcuna autorità in merito ma speravo che ci avessimo messo in qualche maniera una pietra sopra, che fossimo progrediti e avessimo pensato ad alcune alternative. Pare non sia così e oltre a sofferenza e paura la situazione stia provocando anche molta tristezza.
Una delle altre cose che non mi stanno piacendo e sulle quali ho riflettuto negli ultimi giorni, è che l’evoluzione verso una possibile mediazione non sia stata promossa da ideali, valori e pensieri differenti ma dalla minaccia o dalla messa a terra di misure economiche e finanziarie a sfavore di alcuni degli attori coinvolti.
Mi auguro che il tutto finisca quanto prima. E per “il tutto” intendo l’idea che in alcune circostanze sia, se non legittimo, anche solo pensabile ricorrere alla guerra come misura risolutiva di alcuni confronti.
Cerco di passare a cose meno importanti e più leggere.
Sì, è quel mese lì. Ma di questo ne parleremo verso mercoledì 30. Per ora ognuno si adoperi con le proprie superstizioni (se ci credete pregate, sgozzate galline non appena la luna sia piena, accendete bacchette d’incenso o buttate il sale dietro le spalle…insomma ad ognuno il suo ma ci si adoperi tutti). Abbiamo un sogno da perseguire. Tutti. Che vi interessi o meno. Che lo sappiate o meno. Che…o meno.
A febbraio ho letto tre libri. Il primo raccomandatomi è stato “Felici i felici” di Yasmina Reza. Per varie circostanze è un libro del quale ricordo meno di quanto vorrei (come ce ne fosse uno del quale ricordo più di quanto vorrei) ma di sicuro ha delle frasi e alcuni particolari che mi hanno colpito. Forse ciò che mi ha messo difronte alla maggior difficoltà è il numero di personaggi coinvolti. Non saprei. In ogni caso mi è piaciuto e certe pennellate mi sono sembrate stupefacenti.
Avevo regalato “L’avversario” di Carrere ed è arrivato il tempo di leggerlo. Storia disturbata di un bugiardo patologico. Non so quanto ci sia dell’autore nel personaggio o, meglio, quanto delle patologie del personaggio si possano trovare in Emmanuel. La cosa mi affascina e mi pare che in Yoga ci sia qualche passaggio che faccia riferimento a che tratti di se si possano trovare nei suoi libri.
E’ arrivato fino al punto di mettermi quasi ansia (non come il futuro che ci attende questo mese in quanto a italiani cresciuti a pane e Baggio. Roberto, spritosoni). Insomma, con l’utilizzo della memoria che mi ritrovo non credo che ce la farei a mantenere tante cazzate senza che nulla mi si ritorca contro.
Ecco, mi sono smascherato. Ora avete capito perché non ho messo in piedi varie famiglie allo stesso tempo oltre a come mai non mi sono inventato per i miei amici una sere di condizioni del tutto irreali rispetto a quanto faccio e quale sia la mia occupazione.
Non è una questione di valori. Mi piacerebbe anche farlo. E’ proprio una questione di pura e semplice memoria.
Tanto per capirci, pur essendo innocente, se mi beccassero sulla scena di un crimine con il tipico coltello insanguinato in mano, al mio avvocato consiglierei immediatamente: “patteggiamo, Inizieranno a farmi domande, non mi ricorderò bene cosa sia successo ed eccomi là che mi daranno un trilione di anni di carcere. Non ho fatto nulla ma vista la memoria patteggia. Siamo contenti con un ergastolo e via andare”.
Ultimo per il mese più corto dell’ano è stato “Me parlare bello un giorno” di David Sedaris. Non lo conoscevo ma alla 174 libraia alla quale ho posto la domanda “a me è piaciuto molto la versione di Barney, cosa mi consiglieresti” ne ho trovata una che mi ha raccomandato questo lettura. Ora, prima che io vi dica cosa ne pensi del libro, voglio sfogarmi un attimo e condividere quanto mi stiano sulle palle (ufff…devo lasciarmi andare e iniziare ad usare in questi post parole come “cazzo” e “coglioni”…non sono ancora pronto, per ora beccatevi un moderato “palle”) i librai ai quali se chiedo un consiglio fanno quella faccia del tipo “è da troppo tempo che non faccio la cacca, mi sono seduto qui provandoci ma non pare io sia destinato ad un successo privo di pena fisica”. Lo fanno a prescindere da qualsiasi libro uno porti come riferimento o solo ai miei? Per evitare quell’imbarazzo ho anche provato a domandare semplicemente: “mi consigli un bel libro per favore?” Alla risposta “dipende dai libri che ti piacciono”, non ho resistito…vi sto scrivendo da una cella d’isolamento…ho patteggiato ma sta volta ero soddisfacentemente colpevole.
Il libro va nella categoria di puro intrattenimento. Ironico, acuto e senza paura di offendere. Mi è sembrato una raccolta di brevi episodi della vita di David. Divertenti e piacevoli. L’equivalente di una serie televisiva. Mi è piaciuto un po’ meno di quello che avrebbe potuto forse perché avrei voluto una lettura un po’ più impegnata o dalla quale imparare qualcosa. Non erano nemmeno le mie aspettative all’inizio. Mi sono semplicemente reso conto andando avanti nella lettura che era arrivato il momento per un cambio di registro. Può capitare.
Sperando di poter scrivere il prossimo mese con un umore differente, che alcune situazioni si siano calmate portandoci a nuove speranze mentre altre abbiano rimesso apposto la storia, vi abbraccio.
Mameli