Aprile e letture,
Se ancora fossi molto interessato alla corsa, e se fossi uno di quei poveretti che si propongono un obiettivo e vogliono raggiungerlo con determinazione e olio di gomito, avrei letto e mezzo studiato “Daniel’s Running Formula” di Jack Daniels. Avrei probabilmente imparato qualcosa in più e avrei provato a mettere in pratica qualcosa nei miei ipotetici allenamenti. Per fortuna sono uno di quelli che crede al talento innato e al fatto che siccome sono estremamente attraente e molto smart, in agosto correrò i 10k sotto i 40 minuti senza ulteriori sforzi.
Sono andato avanti e mi sono lanciato nuovamente su Yalom. Questa volta da Spinoza siamo andati a Schopenhauer…è stata la volta di “la cura Schopenhauer“. Se il primo era un binomio storia-filosofia questo è stato più psicologia-filosofia. Mi è piaciuto anche questo, meno del primo ma mi è piaciuto. Si si, impazientelli…leggerò anche il terzo e vi farò sapere.
Avevo accennato al fatto di aver la necessità di sapere realmente quanto non sapessi rispetto ad un argomento (forma più umile e contorta per dire “vorrei capirci un po’ di più”). In particolare, sto facendo una personalissima miniserie su dati/numeri/formule nel mondo del bel giuoco. A tale proposito, questo mese è stato il turno di “football hackers“. Tecnico se non sei dell’ambiente. Discorsivo e quasi fiction se ti aspetti qualcosa di molto tecnico. Contento di averlo letto…avanti il prossimo della serie.
Avevo voglia di un libro di viaggio e, tra le mille cazzate nelle quali inciampo con una certa costanza, mi è stato consigliato “to shake the sleeping self” di Jedidiah Jenkins. Che volete che vi dica…non mi è piaciuto così tanto come avrei voluto. Non è facile scrivere un libro e mi pare che i libri di viaggio non facciano eccezzione. Sarà forse il fatto che uno mentre viaggia vive cose fantastiche e che spesso quando riportate perdano…”magia”? Mah, io mi sono trovato spesso a dire “nespole (appena posso inizio una frase con un frutto…da vitamina al tutto), questo è andato in bici dall’Oregon alla Patagonia…se non riesce a darmi qualcosa di affascinante il suo libro…” per poi ribattere tr me e me con un “kiwi, il viaggio sarà stato pure una figata. Il libro però…boh”. Insomma non è un libro che consiglierei assolutamente di leggere. L’autore si fa molti interrogativi sulla sua relazione con la religione e con dio e su come il fatto di esser gay possa andare in comunione con il fatto di essere credente. Ecco, li non riesco a emaptizzare più di tanto. Mi spiego meglio, a me piace la gnocca (o alla mia età dovrei dire “il ricordo della gnocca”) e per come mi immagino io dio…anche a lui! Chiaro, fossi frocio mi immaginerei dio omossessuale (e qui farei notare la mia sensibilità nel definire dio “omosessuale” e non per esempio “culattone”). Insomma, visto che fino a prova contraria dio non esiste…io me lo immagino come una “persona” buona che se ne sbatte se ti piace il pesce o la carne (anche se il mio nel dichiarare la sua neutralità nella questione lo direbbe con un cappello di paglia in testa, un ghigno in faccia e ne farebbe seguire il…”basta che stai lontano dal mio culo”).
Mi è piaciuta questa: dal fatto che non ci sia certezza in merito ad alcuni argomenti o risposta a certe domande deriva una certa libertà. Più in generale, e per chi fosse interessato alla versione estesa della rubrica “un po’ di Rogan nella mia vita”, here si trova la chiacchierata con Naval Ravikant. Curioso, affascinante e interessante. Se avete un paio d’ore nelle quali vi potete concedere il lusso di non pensare se a dio piacciano le donne o gli uomini, questo podcast ve lo consiglio vivamente.
Per un’altra parte, ultimamente sono inciampato in varie manifestazioni del fenomeno “siccome ho molti soldi posso far finta di essere uno che conta” che secondo me è una rielaborazione viziata del “i soldi fanno la felicità”. E poi, in YouTube (fucina di giovani intellettuali e di vecchi pesi massimi fumati e rincoglioniti che dicono ciò che pensano) ho trovato Iron Mike T. (lascio a voi indovinare se si tratti di un giovane intellettuale o…) sparare un: “ogni tanto ricordo ai miei figli che chiunque creda che un sacco di soldi possa far la felicità…non ha mai avuto un sacco di soldi”.
A grande richiesta (esclusivamente mia a dire il vero) riporto la citazione del mese: “Ogni uomo ha due vite, la seconda inizia quando comprende di averne solo una”…da cagarsi addosso! Se vi chiedono chi l’abbia detta potete far riferimento tranquillamente a me.
Mi pare possa andare per ora.Un abbraccione.
Confucio
p.s.: non ve la prendete se scherzo su dio e con dio…se lui non se la prende non vedo perchè dovreste farlo voi (lui non se la prende ma mi prega espressamente di ribadirvi il “state lontani dal mio culo”).