E’ inutile nasconderlo…sono arenato, bloccato, insabbiato, incagliato (…e un po’ tutti i sinonimi che vi possano venire in mente).
Non ho scritto da un po’ non perché siate brutte persone (anche se non mi prenderei mai la responsabilità di asserire il contrario per alcuni di voi) ma per il semplice fatto che sono…a re na to.
L’esplosione del caldo, l’allergia, gli europei, il fatto che il mondo d’improvviso si sia accorto che io sia un sex symbol, gli europei, alcune scelte sbagliate, la voglia di vincere gli europei…le attenuanti, gli alibi a guardar bene potrebbero essere molteplici e lascio a voi e ai vostri salotti l’interpretazione che più vi pare.
Parliamoci chiaro, 4 libri in due mesi non succedeva da…beh, dal 2020. Insomma, scrolliamoci la sabbia di dosso e ripartiamo senza la pretesa che ora mi possa ricordare di quanto letto due mesi fa.
“Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut mi è piaciuto molto. Storie affascinanti di persone che nei numeri, nella materia, nelle forme sono state in grado di vedere cose per me inaccessibili e pur sempre spettacolari. Più che le scoperte in ambito matematico e fisico mi hanno affascinato i pensieri che ci stanno dietro e la capacità di ricercare lo sconosciuto con estrema perseveranza.
McConaughey ha fatto il tour di un po’ tutti i podcast del mondo mondiale per il lancio del suo “Greenlights“. Era riuscito a convincermi, ad intrigarmi. Compro. Leggo. Non mi è piaciuto così come avrei voluto (e forse si possono pure togliere le ultime 4 parole prima della parentesi). Non mi arriva. Il super figaccione americano non lo percepisco autentico, mi vibra con una patina di costruzione del personaggio. Sarà anche “all right, all right, all right” ma non mi convince.
Sono stato contento di incontrare sulla mia strada “La simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo. Storia che intrattiene rappresentando un po’ la complessità dei rapporti umani e come il tempo giochi una parte che alle volte può risultare ironica. “Ci dimentichiamo troppo spesso di questa variabile. Il tempo” direbbe un mio caro amico. (“Difronte al dubbio…quella con più tette” direbbe un altro mio caro amico. A voi la scelta se meditare sul “memento mori” o se applicarvi per la conservazione di una specie in via d’estinzione, la tetta mediterranea. A breve un documentario su Netflix a riguardo).
Ultimo libro di questo periodo con il freno a mano…”Giuda” di Amos Oz. Merita, mi è piaciuto. A dire il vero la storia “d’amore” del personaggio principale mi è interessata tanto quanto la questione del “memento mori” rispetto al poter far qualcosa per la salvaguardia della tetta mediterranea ma vi ho trovato invece degli spunti interessanti dal punto di vista storico in merito alla questione dell’ebraismo e di Giuda. Da quel punto di vista…molto interessante.
Conscio del fatto che avete bisogno di me, prometto di far di meglio presto.
Un abbraccio.
Novaro M.