E anche febbraio è ormai quasi andato (ok, ok…sta volta non sapevo come iniziare la mail e sono ricaduto nelle frasi che dici al tuo vicino di casa che non conosci quando lo incontri in ascensore…o, per quel che mi riguarda, a un ex presidente degli Stati Uniti quanto lo trovi in un club di scambisti gay).
Questo mese ho letto “The Culture Code” (cliccando nel titolo avete accesso alle mie note). In generale ho un problema con tutti i libri che come sottotitolo hanno: “i segreti di…”. Voglio dire, se tu hai un segreto di come si diventa Spider Man…beh immagino te lo tenga per te (malpensante io?). Se per un’altro verso sei deciso a svelare i segreti dei più importanti e cazzuti CEO del mondo…immagino che se sei riuscito a scoprirli per poi divulgarli a qualche miglionata di persone…beh, non erano poi così tanto segreti. Detto ciò, mi è sembrato un libro con degli spunti interessanti. In particolar modo mi porterò via il fatto che per far arrivare un messaggio (di appartenenza, relativo alle priorità, di vulnerabilità,…) ci sia bisogno di un costante bombardamento di segnali. Le cose non vanno date per scontate né tanto meno che i messaggi siano stati recepiti. Ascoltare molto e bene ma anche comunicare le proprie aspettative, i propri dubbi e le proprie sensazioni in maniera chiara e soprattutto ripetuta.
Dopo aver visto “The Game Changers” in Netflix per qualche giorno ho pensato che le proteine animali e tutti i loro derivati fossero il male assoluto (peggio dei preti che seviziano i bimbi o delle professoresse di latino al liceo). Insomma il documentario è attraente, chiama in causa un sacco di riferimenti celebri e arriva come qualcosa di più che credibile. Piccola pecca…non tutto ciò che spara dei riferimenti scientifici è scientifico. Ed ecco che ravanando un po’ ne sono venuto a capo e sono stato indirizzato verso una visione critica di uno che di professione fa il nutrizionista sportivo e il fisiologo…non il regista. Vale sempre la pena indagare un po’ dietro alle informazioni che ci arrivano (soprattutto se a causa di queste si rischierebbe di eliminare il guanciale dalla amatriciana…e che cazzo!).
Un abbraccio e alla prossima.