Sono fatto così, vado da un Nobel all’altro tipo…non so tipo cosa o chi. Sono fatto così.
Prima delle letture, come siamo messi? Come stai?
Grazie per chiedermelo. Sto bene, sto bene. Certo, ho perso tipo 28 giorni di vita (nel concreto li perderò e saranno dal 21 novembre 2022 al 18 dicembre 2022) ma per il resto…si va avanti a 2000.
Come diceva Alanis, la cosa sembra ironica. Uno non beve, non fuma, fa attività fisica (tranquilli sto parlando di un “uno” ipotetico. Non sono io, ci mancherebbe) ma non si qualifica al mondiale e…zaaac perde 28 giorni di vita.
Che poi c’è molto altro nella vita oltre ai mondiali di calcio. Basti pensare alle collezioni di santini autografati, ai marshmallow dietetici, a Nino Frassica e a tutti i componenti del clero che non si sono mai interessati di giovinetti. E tutto ciò solo per citare qualcosa. Come vedete c’è tanto di buono.
I mondiali di calcio però…vabbè la smetto. Magari sto pezzo lo legge anche una Salsola e loro si sa…sono senza cuore.
Vado da un Nobel all’altro dicevo…insomma sto mese l’ho iniziato assieme a Parisi. Una mente premiata che prende spunto per le sue teorie dal volo degli stornelli nei cieli di Roma…per me è troppo, non resisto. Le coreografie proposte da questi uccelli (no, non ho messo su tutta sta piattaforma solo per poter scrivere “uccelli” liberamente in internet invece che con un pennarello indelebile nei cessi degli autogrill…c’è di più) nei cieli di Roma all’imbrunire sono spettacolari. Un ricordo della capitale che mi coccola.
Il libro Mattia, li libro…in un volo di storni, giusto. Eccomi. Mah, non mi è piaciuto quanto avrei sperato. Simile a mio avviso come intento a quello di Feynman ma con meno spezie e ironia. Tra il “senza infamia né lode” e il “non te lo consiglierei”. Gusti son gusti.
Il secondo libro di maggio è stato quello di Gino Strada. “Una persona alla volta” mi è sembrato toccare temi importanti, rilevanti e che andrebbero affrontati. Ma non da un pirla che scrive attraverso un blog ai propri amici (tranquilli sto parlando di “un pirla” ipotetico. Non sono io, ci mancherebbe). Piuttosto da qualche pirla o congregazione di tali con un certo potere per smuovere questioni importanti a livello più o meno globale.
Il libro fa riflettere anche senza esaltare. Sono contento di averlo letto e di aver contribuito a mio modo alla causa.
Sono andato avanti con “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo. Ora, apro una parentesi senza usare una parentesi. Chi lo conoscesse, e so che qualcuno di voi birbe lo conosce, gli riferisca che gli farebbe piacere incontrarmi. Chiusa parentesi.
Il libro è una raccolta di momenti che nell’ordinario danno felicità all’autore. Quante volte ho pensato di farne una raccolta pure io? Non saprei ma poi vado in libreria e lì trovo quella di un altro. Molto apprezzato da parte mia. Come fare per capire se il libro possa piacere. Leggerne le prime due pagine. E’ tutto più o meno così. Poca storia e narrativa. Molta osservazione della quotidiano. Bravo Francesco.
L’ultimo libro è stato “The lessons of history” di Will e Ariel Durant. Che vi posso dire, se ci sono delle lezioni da imparare io sono subito attratto. Me le dimentico con altrettanta celerità ma che bella soddisfazione quando si ha anche solo l’illusione di apprendere qualcosa! Non solo per fare lo splendido o il falso umile al prossimo aperitivo. Quello evidentemente è il fine ultimo e il motore principale ma sono convinto che sia proprio appagante di per sé. O almeno così dicono quelli che ne capiscono quando fanno gli splendidi con nonchalance agli aperitivi. Speravo mi insegnasse e mi facesse ragionare un po’ di più. Sono contento di averlo letto ma non è nulla di straordinario. Vi saprò dire dopo il prossimo aperitivo.
La sensazione quando scopri esser domenica quando credevi che saresti arrivato tardi a lavoro perché la sveglia non ha suonato.