Quello passato è stato il mese di Diego.
Il fatto che non serva che io aggiunga il cognome fa capire quanto nel suo sia stato grande. Dante, Kenshiro, Leonardo, Gesù, Hulk…tutti personaggi che avranno anche avuto uno straccio di cognome eppure non serve (per farvi capire l’ordine della grandezza basti pensare a qualche mito per il quale il solo nome non basta per essere universalmente riconosciuto. Che ne so…”L’Uomo”, per quanto incredibile, non si riferisce a nessuno in particolare se non ci aggiungiamo “Tigre” o “Ragno” alla fine). Con Diego se ne va un po’ di calcio anche se il fatto che sia morto mi rattrista più perchè mi fa capire che stiamo invecchiando che per il fatto in sé. Cerco di spiegarmi meglio. Il 10 lo idolatravo nel terreno di giuoco, non lo conoscevo, non eravamo amici…una volta appesi gli scarpini…beh, oltre ad augurargli tutto il bene del mondo, per me era come se ne fosse già andato. Certo una fine epica, leggendaria, controversa aiuta a creare il mito…ma senza dubbio quando idolatriamo qualcuno “solo” per la sua opera artistica (o come nel caso di Gesù e Maradona per i miracoli che hanno fatto nel proprio campo), una volta che si arresti la produzione per noi è come se il personaggio fosse già morto. Che dopo a Napoli e un po’ in giro per tutto il mondo si facciano delle chiese in loro onore (quello di entrambi) e che la gente pianga e speri nella rinascita…lo vedo anche comprensibile. Preghiamo (ognuno chi crede).
Libri iniziati e mai finiti. Una volta non me li concedevo. Se iniziavo un libro arrivavo fino alla fine…costasse quel che costasse. Ora, leggo una cinquantina di pagine e poi…neeeeeext. Non che siano necessariamente brutti libri ma magari non è ancora il nostro momento. E come diceva mio nonno: “se devi impegnarti a lungo in una situazione nella quale non ti trovi completamente a tuo agio…beh, almeno che lei abbia un gran bel paio di tette”.
Cosa ho letto dall’ultima volta che ci siamo sentiti? “Narciso e Boccadoro“. Hermann mi aveva impressionato e ho deciso di assaggiarne ancora un po’ della sua opera. Mi piace e mi affascina come un autore possa architettare la propria visione, alcuni concetti “filosofici”, attorno a delle vicende di fantasia, un’opera inventata, dei personaggi che si creano a proposito. C’è in tutti noi un po’ di Narciso e un po’ di Boccadoro? Non lo so ma mi piacerebbe in me ci fosse un po’ dell’arte di Hermann.
“Il mio Dante” di Benigni. Ecco, tale Alighieri mi ricordava qualcosa. Qualcuno me ne deve aver parlato ma sinceramente non ne avevo un ricordo lucido. Per chi non lo conoscesse, il poeta ha scritto qualcosa di veramente grande. Talmente divino che ne hanno costruito una conspirazione contro la sua opera che perdura da più di 750 anni. Come fare per far si che la sua opera venga dimenticata e repulsa? Cosa hanno pensato questi geni del male? La facciamo insegnare alle scuole superiori da personale talmente qualificato che utilizzerà le sottili armi di distruzione intellettuale di massa dello strangolamento da analisi, la paralisi da note a piè pagina, l’ansia da ripetizione a memoria. Ebbene, da loro tempo e cattive intenzioni e nessun traguardo sarà troppo proibitivo. Ed eccoci qua, il mondo nel quale generazioni di adulti sono state condizionate al non sentir nessun tipo di attrazione verso l’opera del poeta. Chi poteva opporsi alla malvagità del personale docente…chiamiamo un comico! Ed ecco Binigni che entra in scena. Una persona innamorata della Divina Commedia capace di far appassionare anche quelli che come me sono stati sottoposti a vari cicli di dissuasione. Fantastico. La Divina Commedia non è necessariamente alta, inaccessibile, difficile…può essere esaltante, godibile e alla portata.D’altro canto, l’errore è stato mio. Da chi potevo aspettarmi istruzione? Affidarsi ai professori o confidare nei comici? Fate la vostra scelta!
Mai potrò separare l’esperienza della lettura di “Fight Club” dal film visto e rivisto…e rivisto. Lo leggo ma nella mia testa suonano le voci di Edward e Brad, l’immaginazione non può fare a meno di fondersi con la fotografia e la volontà di andare avanti per vedere quando e come si arrivi a una delle mie scene preferite è costantemente incalzante. Mi è piaciuto molto anche se non so dire cosa fosse libro e cosa ricordo del film.Se anche voi avete amato il film, beh non dubitate. Andate a picchiarvi con degli sconosiuti in un parcheggio, fate saltare per aria casa vostra, convincete il vostro capo (picchiandovi coi stessi a sangue) a pagarvi affinchè non vi presentiate più a lavoro, e assoldate un esercito di sciroccati affinche possiate mettere in piedi il progetto…beh, un progetto del quale non posso fare il nome né parlare. In alternativa (e nel caso vi mancassero voglia, coraggio o sopportazione del dolore) andate in libreria e compratevene una copia. Ora.
Alla prossima.
Tyler D.