Scrivere tutto ciò per me è difficile.
Per me bimbo, per me piccolo cresciuto. Mi fa male pensare a quanti come me non vedranno i mondiali di calcio tifando per la propria nazionale. Ci sono bimbi nati nel 2015 che non hanno mai sentito il proprio inno in una partita dei mondiali e che, se tutto andrà bene, dovranno aspettarne altri 4. Del tipo: “il mio primo ricordo del mondiale è di quando avevo 11 anni”.
Mi dispiace. Sono ferito. Sono triste. Chiedo scusa.
Sono straziato e mi si riempiono già gli occhi di lacrime a pensare quando a novembre, difronte alla tv, i bimbi mi faranno la domanda…ufff, non ce la faccio, è più forte di me. Ok vado, tenetevi forte. Ufff che dura. “Papà noi con chi andiamo? Noi quali siamo?”
Boh, che rispondi a un bimbo quando ti chiede perché giochino quelli con la maglietta verde oro, quelli con la maglia bianca, l’aquila e le 4 stelle, quelli di rosso e con i tre leoni o i blu con il gallo ma non ci siano gli azzurri? Non lo so, e vorrei non dover scoprirlo.
Immagino che da qui in poi nessuno riuscirà più a legger nulla. Sarete tutti presi dai singhiozzi del pianto.
Bentornati.
Nel mese di marzo, con ansia prima, e poi piangendo per tutta l’ultima settimana, ho letto quanto segue.
L’arte di conoscere sé stessi di Schopenhauer. Per diversi anni quei libretti dell’Adelphi mi hanno repulso. Insomma l’arte di questo e l’arte di quello non mi attiravano per nulla. Non so cosa sia cambiato, forse il suggerimento giusto, magari aver scoperto che questo libro in realtà è frutto di alcune note che l’autore aveva buttato giù forse solo per sé stesso e la pubblicazione è intrisa in qualche maniera da un po’ di mistero. Insomma era arrivato il nostro momento. Diciamo subito che Arturo non si presenta come il compagnone con il quale andresti a berti una birra (nel caso mai lui ci venisse) e che la personalità che trasuda non è proprio in linea con…boh, me. Il llibro di per sé non mi è piaciuto ma mi è risultato curioso il possibile esercizio di buttar giù su carta la percezione di me stesso per poi rileggerla di qui a 5-10 anni e vedere in cosa e come sia cambiata.
Da lì mi sono mosso verso un altro classicone. Non posso dire che Memorie di Adriano sia stato una scoperta perché è da un bel po’ che lo ritrovo nella lista dei consigliati di un po’ tutti e lo sento sempre nominato da chi legge certi tipi di libri. Eppure, molto ma molto rilevante. Mi ha colpito a diversi livelli. In primis, non è stato scritto da Adriano. Voglio dire, è un lavoro di fantasia. Eppure definirlo così sarebbe riduttivo. Non oso immaginare il lavoro di investigazione, di studio, di ricerca che possa aver fatto Marguerite per prepararsi a scrivere questo libro ma di sicuro muove una grossa ammirazione da parte mia nei suoi confronti. Detto ciò, se l’imperatore Adriano anche solo parzialmente fosse stato quello che arriva dal libro…beh, che dire?!? Esempio. Per valori, morale, tipo di pensiero. Un libro che ho ampiamente sottolineato, che mi ha fatto pensare e che sicuramente tornerò a sfogliare.
L’ultima parte del mese è stata dedicata alla rilettura di un libro che, nemmeno a farlo apposta, era molto in linea con il precedente. Avevo letto 7 anni fa Pensieri di Marco Aurelio dopo averlo sentito consigliare da tutti e dappertutto ma non mi aveva segnato. Beh, mai seconda lettura fu così prolifica (avevo una voglia blu di usare questa parola). Sebbene prolisso a tratti, di questo libro ne ho sottolineato veramente gran parte ed è entrato a far parte dei libri che raccomanderò vivamente. Insomma uno dei personaggi più rilevanti (se non il più rilevante) a livello mondiale del suo tempo che si scrive degli appunti per ricordarsi che sostanzialmente ben presto morirà e che orgoglio, ego, voglia di successo e simili sono poca cosa rispetto a cercare di fare del bene agli altri e assieme agli altri. E in più in un periodo nel quale più o meno quelli che erano al potere mozzavano la testa a quelli che rompevano le balle (boh, si siamo diventati più tecnologici e sofisticati ma l’idea di fondo di molti effettivamente è rimasta quella). Serve che aggiunga altro?
Questo filone di lettura impRegnata mi sta dando soddisfazione. Se mai dovessi andare avanti a leggere dopo il 24M credo che continuerei giù di li.
Il bimbo che a novembre non vedrà il suo Roby B.